lunedì 23 luglio 2012

Thank God it was Friday

Se è un venerdì sera di luglio afoso come pochi e i tuoi due uomini preferiti sono lontani (quello giovane è a Roma al concerto di Caparezza, quello diversamente giovane in un punto imprecisato tra qui e un'isoletta spersa in culo al mondo in Sulawesi) che fai, ti tappi in casa con l'aria condizionata a tutta gallara e stai a commiserarti?
Non sia mai.

Prendi l'amica Thelma, salite a Fiesole dove c'è un'arietta simpatica che vi fa smettere subito di sudare e vi sedete a un tavolino davanti a questo panorama qui

panorama

che anche dopo tanti anni che lo vedi ha sempre il suo perché; poi vi fate uno spritz, tanto per iniziare bene la serata e poi, perché no, anche una crepe salata, tanto per non far sciaguattare troppo lo spritz, mentre il sole tramonta e la città laggiù sotto passa dall'ocra al rosso al rosa.

Poi con calma attraversate la piazza e vi accomodate nella splendida cornice qui sotto, con vista sui colli persi nella luce azzurrina della sera.

teatro

E poi viene il buio e lo spettacolo comincia, e alzi il capo e il grande carro è proprio lì, sopra la tua testa.

palco

E ascolti storie di uomini, di cani e di freddo, tanto freddo.
E alla fine un applauso che pare non finire mai e lui che ringrazia "per la qualità del vostro silenzio di stanotte".

video

Io quest'uomo son sicura che lo starei a sentire incantata anche se mi recitasse l'elenco del telefono.

biglietto

2 commenti:

  1. Paolini è un superfigo. Punto. Senza se e senza ma. E anche senza capelli, ma per lui non conta.

    (E con questo siamo a due commenti estrogenici in cinque minuti sul tuo blog).

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  2. Oh sì... mi inserisco anche io per sentire l'elenco del telefono.
    Ma avete idea di cosa ne potrebbe uscire con la varietà di cognomi astrusi che abbiamo in Italia?
    Da Paolini poi?
    Oh se scoprite quando ne fa uno spettacolo sopra avvisatemi che prenoto il biglietto.

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