Vi è mai successo di svegliarvi la mattina e di pensare "oggi è la mia giornata fortunata"?
Ecco, la Perla stamani si è svegliata con questo pensiero, e siccome era la sua giornata fortunata ha deciso di procedere all'operazione di conferimento della raccolta differenziata negli appositi contenitori.
In parole povere, portare giù e buttare via la carta e la plastica&vetro.
Ora, non so come vi regolate a casa vostra, ma a casaPerla funziona così: l'indifferenziato si butta via con una certa frequenza, anche perché sta sotto il lavello e a lasciarlo lì va a finire che puzza, mentre la carta e la plastica&vetro stanno in terrazza e si buttano via ogni tanto, che tanto non puzzano e non chiedono il pane; il "si butta" va comunque letto come "la Perla butta", perché come sicuramente saprete e se non lo sapete ve lo dico io, è scientificamente provato che l'atto di buttare via la spazzatura è la prima causa di impotenza nei giovani maschi (la seconda è l'atto di mettere piatto, bicchiere e posate in lavastoviglie).
E quindi la Perla, dato che era la sua giornata fortunata, si è caricata di numero tre sacchi di plastica e di numero una sporta di carta, più una bottiglia ex contenitore di varichina e una ex contenitore di bonarda, raccogliendo poi in extremis sull'uscio di casa anche due scatole ex contenitori di pizza, lasciate lì dal giorno prima dal Perlino e dal suo amico, che sugli studi scientifici son sempre aggiornati e non vogliono correre rischi.
Per poter buttare via la carta la Perla ha dovuto posare per terra un sacco di plastica, che si è prontamente reclinato su un fianco seminando buona parte del suo contenuto; dopo averlo pazientemente raccolto sibilando solo qualche accidente, la Perla si è diretta verso la campana della plastica&vetro, consapevole che il meglio aveva da venire.
Le campane risalgono infatti a quando il loro uso era limitato alla raccolta di bottiglie di vetro e perciò hanno dei fori larghi una ventina di centimetri, mentre i sacchi astutamente confezionati dalla Perla hanno sempre il diametro di un cocomero da competizione.
E infatti, mentre la Perla era intenta nella tredicesima fatica di Ercole (sottolineo che, oltretutto, il foro è posto all'altezza della sua testa) e costellava l'operazione con un rosario di maledizioni assortite, è sopraggiunto il suo vicino di casa munito di numero tre bottiglie di vetro che ha lasciato cadere - plin, plin, plin - all'interno della campana e se n'è andato dopo averle lanciato uno sguardo tra lo sconvolto e il compatito.
Però fortunatamente tutto ha una fine e quindi dopo un'ultima spinta e un vaffanculo ben assestato la Perla si è allontanata, lieta per l'incombenza portata a termine, ma mentre apriva il cancello per prendere la bici ha abbassato lo sguardo e si è resa conto che un cartone di quel latte al cacao che il Perlino beve la mattina (e che butta via rigorosamente senza il tappo) le aveva sgocciolato addosso, proprio sul suo vestitino di lana.
Di lana MARRONE.
Ve l'avevo detto, no? che era la sua giornata fortunata.
ALLORA NON SONO SOLO IO!!!
RispondiEliminaNON SONO SOLO IO CHE ACCUMULO SACCATE DI ROBA CHE PAIO UN'APPRENDISTA BABBANATALA IN PROVA E POI AL MOMENTO DI PORTARE IL TUTTO AI BIDONI E SOPRATTUTTO ALL'INTERNO DEI MEDESIMI (che, nel mio caso, son bidoni e non campane e quindi han l'apertura bella grossa, ma sempre e comunque posizionata dieci centimetri sopra la mia testa) MI CIMENTO IN LANCI DEL SACCHETTO GROTTESCHI E AD ALTO RISCHIO DI INCIDENTI (oltre che accompagnati da una abituale sinfonia di madonne propiziatorie e scaramantiche)!
POSSO USCIRE ALLO SCOPERTO! NON SONO SOLA!
Grazie, che consolazione, tu non sai!
Rita
Che poi tutte le volte dopo queste sfacchinate faccio i buoni propositi solo-sacchetti-piccini-e-tutti-i-giorni-li-porto-giù, salvo poi decidermi solo quando non riesco più a uscire ina terrazza...
Eliminaè anche la mia.
RispondiEliminaseimeglio di aristotele, con la catarsi della tragicommedia greca :-)
uguale uguale uguale- con una piccola differenza, che però non cambia il concetto: l'unica volta che la mia creatura , rigorosamente femmina, ha acconsentito a portar giù la rumenta, si è sbagasciata un ginocchio. Il marito l'ha dovuta portare al Pronto Soccorso, poco prima del fischio d'inizio della partita di calcio. La concomitanza di questi due fattori ha fatto sì che da allora la spazzatura fosse un'incombenza mia e solo mia. Si vede che la mia giornata fortunata era quella e nno me ne sono accorta :-)
ti linko su Fb, appena torno a casa, me lo dai il permesso??? :-)
Ma figurati se non te lo do, è bene che certe cose vengano diffuse, magari ci sono giovani maschi a rischio perché ignari della pericolosità di questa attività.
EliminaHai capito adesso perchè io non uso la lavapiatti? Già il 50% di rischio grazie allo smaltimento del rufus mi sembra troppo.
RispondiEliminaTe non sei un GIOVANE maschio...
Elimina:-)
Scegli dove, scegli quando, scegli l'arma...
EliminaAhahahaahh....tu devi scrivere più spesso perché le ghignate che mi strappi sono un toccasana per queste serate di nulla cosmico. Io invece mi occupo solo di dividere i rifiuti tra carta, vetro/plastica e umido negli appositi sacchetti, poi piazzo tutto fuori dalla porta l'uomo di casa si sobbarca il lavoro. Portare giù la spazzatura (io sto al 3 piano) è la cosa che detesto più al mondo: meglio 3 ore di sessione all'asse da stiro. Quindi, faccio la gnorri, lui se la porta fuori e viviamo tutti felici e contenti! Sei troppo grande! Un abbraccione, Pat
RispondiEliminaQui invece se faccio la gnorri ci si affoga sotto...
Eliminamaremmina bona, perla.
RispondiEliminaMi sono sganasciata a partire dal l'atto di buttare via la spazzatura è la prima causa di impotenza nei giovani maschi, continuando a sobbalzare di sghignazzi fino in fondo...
Peccato, tra un paio d'ore sta giornata fortunata finisce... chissà cosa ti aspetta ancora!
C'e' poco da ridere sulla scienza, sai?
Eliminache ridere!! leggo te e mi dico che la differenziata porta a porta con omino del condominio che sistema fuori i sacchi a seconda dei giorni sarà una voce non indifferente sul budget familiare (quando ci costa 'sto pattume!) ma è di un comodo!!! ho in mente quelle campane. A Viareggio il comune è così intelligente che ha piazzato vetro e plastica da una parte e carta dall'altra. Così tu, che magari a fine week end esci per buttare la spazza con tutte le migliori intenzioni ecologiste, o ti ritrovi spazientita a buttare tutto nel cassonetto dell'indifferenziato o a dover fare anche una salutare passeggiata ecologica munita di sacchi e cartoni.
RispondiEliminaSulla poca propensione del genere maschile al buttare la rumenta, io non posso dare il mio contributo. La suocera ha educato bene il marito, che non si esime dal compito ingrato....
Ben trovata! A presto!
Benvenuta a te!
EliminaCarissima, passo da te per risponderti sui " pain au chocolat" che come vedi io chiamo brioche proprio perché l'arrotolatura è diversa da quella del pain. In questo caso la cioccolata resta all'interno e se fuoriesce si vede solo un pochino dal bordo, ma io non ne ho messa tantissima quindi è restata tutta dentro. Avevo paura di non essere capace di arrotolarli come i pain, dove si mette un primo bastoncino di cioccolata poi si piega , ed un secondo e si ripiega. Prossima volta ci provo...ma aspetto almeno un mesetto altrimenti mio marito mi lancia dalla finestra senza paracadute. Un bacione carissima. Pat
RispondiEliminaqui le campane hanno anche un coperchio che si può sollevare per gettare i fagotti più ingombranti
RispondiEliminaditelo al sindaco
ciao
Perla! oggi sull'informatore della coop ho scoperto che ti hanno copiato, e ci hanno fatto anche un libro!
RispondiEliminawww.vocabolariofiorentino.it
o lavori anche tu per l'accademia della crusca? :-)
scusa l'ot, ciao!
mocaliana
Ma quale ot, figurati!
EliminaQui più che la crusca semmai si maneggia la farina, comunque.
:-)
Te lo dico qui: tu sei il mio mito! Vestiti da carnevale inclusi!
RispondiEliminaSenti, ma quando riposti? Mi mancano le tue uscite.
RispondiEliminaSuvvia, da' retta alla Patty!
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