mercoledì 26 settembre 2012

I' Giglio parlante - Lezioni di fiorentino per forestieri

Avete presente che a settembre comincia, oltre alla scuola, una miriade di corsi sugli argomenti più disparati, dall'uncinetto allo shiatsu, dalle composizioni floreali all'allevamento dei canarini?
E secondo voi qui si poteva restare a guardare? No!

Questo blog pertanto, in collaborazione con l'esimio Professor Zeus di Tafferuglio, è lieto di annunciare l'avvio della nuova grande iniziativa editoriale dal titolo I' Giglio parlante - Lezioni di fiorentino per forestieri.
Il programma del corso esplorerà sia la fonetica che la grammatica che il lessico ed è ancora in corso di definizione, mentre per quanto riguarda la periodicità delle lezioni è stata concordata un'uscita a cadenza QCSNHV (quando ci se n'ha voglia).

Dopo la fondamentale lezione sulla C tenuta magistralmente dal Prof. Zeus, andremo dunque oggi a trattare un altro argomento forse meno eclatante ma altrettanto basilare, ossia

Le consonanti soffiathe
Il fiorentino, a differenza degli altri italiani, pronuncia le consonanti bilabiali P e B e le dentali T e D senza far aderire completamente le labbra (per la P e la B) oppure la lingua ai denti (nel caso della T e della D), ma lasciando un leggero spazio attraverso il quale l'aria passa, rendendo in tal modo la consonante, appunto, "soffiata", con un effetto che è massimo nella P e nella T e più sfumato nella B e nella D (lo so che in questo momento state facendo le prove e sputacchiando verso il monitor); pare che anche questo tipo di pronuncia, al pari della gorgia, sia un retaggio dovuto alla lingua etrusca.

Per chi conosce l'inglese, il suono ottenuto con la T sarà una via di mezzo fra quello di una normale T italiana e il th di think mentre quello della D somiglierà al th di father, come facevo notare alla creatura quando cominciò a studiare l'inglese e pronunciava tink e fadar: "diobhono Pherlino, noi siamo anch'avvantaggiathi che già ci s'ha le soffiathe di nathura, adhophrale anche phe' l'inglese!".

Naturalmente la soffiatura si realizza solo se la consonante si trova fra due vocali o se è preceduta da vocale e seguita dalla R (vedi l'esortazione al Perlino testè riprodotta) ma se la vocale che la precede è una preposizione, una congiunzione o è accentata, allora invece di soffiarla la si raddoppia, e se siete stati attenti vi accorgerete che è la stessa regola della C aspirata, ci s'ha una certa coerenza noi, e non è che si parli così, a bischero sciolto.
La soffiatura non si verifica a inizio di frase o nel caso di gruppi di due o più consonanti: tanto per fare un esempio, pronuncerò normalmente tussei sbronzo (sostituendo la B con una T cambierà la reazione della persona a cui mi rivolgo, ma ugualmente non ci sarà soffiatura), mentre ripetendo la phathatha fathatha sopra una torta con le candeline potrò agevolmente spengerle tutte.

Per finire, un cenno alla lettera G, che quando è dolce e preceduta da vocale non accentata si pronuncia con un suono un po' strascicato simile a quello della J francese. Si dirà pertanto:

Ha cchiamatho la Jina
Mettithi la jiacca phe' anda' ffori
Domani vo a Ppariji

ma:
Vien qua, Gianni
Gianni, vien qua
Gianni, oh! T'ho detto vien qua, t'ho detto! O che va' via? Indove tu vai, vien qua...

(la lezione finisce qui perché la docente è corsa dietro a Gianni)



13 commenti:

  1. Io ti ringrazio di cuore per essere passata da me e avermi fatto notare che la testo l'ho lasciata a casa oggi, perché il forno per il fondente va a 180° e per dirti questo ho scoperto un blog troppo forte. E siamo anche vicine perché io sto a Siena, e le soffiate ce le abbiamo anche noi, ma meno delle vostre, e la C molto molto aspirata. Magari qualche volta possiamo farci vento a vicenda. Un abbraccione, Pat

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    1. Grazie per la visita, Pat.
      Sì, magari ci si trova a metà strada, verso Panzano, e ci si soffia in viso facendo a chi spettina di più.

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  2. Stavo facendo le prove sputacchiando sul monitor proprio quando hai detto lo so che state facendo le prove sputacchiando sul monitor.
    Che vergogna.

    (Prof, non mi è chiara la differenza fra Gina e Gianni. Può ripetere? Tiene corsi di recupero al pomeriggio?)

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    1. Rita, è facile! La Gina è quella che si presenta con il punch al mandarino.

      Bibixy

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    2. La Gina e Gianni non hanno differenze di per sé (a parte quella ovvia).
      La differenza è data dal fatto che nella frase di Gianni la vocale che precede la G è accentata, anche se non si tratta di vero accento, ma comunque è l'accento su cui si "appoggia" la frase.
      Se avessi fatto cambio fra la Gina e Gianni il risultato sarebbe stato:
      Ha cchiamato Jianni (il Gianni lo dite voi)
      Vien qua, Gina
      Gina, vien qua (Jina o Jianni a inizio di frase lo dicono a Arezzo)

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  3. Post interessante.
    E pure divertente.
    Con compresa la pulizia del monitor.
    Che volere di più?

    :-D

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    1. Visto che sul la settimana scorsa ti ho segnalata sul blog questa sono passata altrove, tanto i miei quattro lettori passano da lì, quelli che passano a gugole mica leggono... visitano soltanto e poi scappano.

      http://www.facebook.com/Rabb72it/posts/180994785358642

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    2. Il sul di troppo è... il mio solito non rileggere che miete vittime come sempre.
      Uff.

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  4. Bella storia! Vediamo se ho capito: se nell'ultimo esempio inverti di posto l'esortazione vocativa e il nome Gianni, ecco che ti diventa Jianni

    "O Jianni! T'ho detto vien qua, t'ho detto! O che va' via? Indove tu vai, vien qua... "

    Argomento per la prossima lezione: quando (o forse "dove"?) è che "Indove tu vai" diventa "Indo' tu vai"?

    Poi magari passeremo alle coniugazioni e relativi misteri tipo "andiède". Avanti così, che sto godendo.

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  5. Sempre Bost. "Indove" lo si usa solo se ci s'ha di fronte qualche forestiero e gli (anzi, gni) si vuole usare una cortesia. Oppure per sottolineare ironicamente l'aspetto idagatorio accompagnandolo da facce e smorfie: "Indove tu vorresti andare te biondina conciata in codesto modo?" dice i' babbo alla figliola in minigonna sull'uscio di casa.

    (intanto, 'un vùvvene fossi accorti, avrei anche introdotto un prossimo argomento: i dimostrativi questocodesteqquello, che "s'andiède" e "gl'andònno" ummi paiono abbastanza) (toh, un'antifrasi)

    Oh Perla, va a finire che qui ci vòle altro che un blog apposta!

    Prof. Z.

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  6. Ecco Boston, intanto che ero in palestra a storcignarmi, come dice il mio istruttore, vedo che ti ha già correttamente risposto l'altro docente, praticamente levandomi le parole di bocca.

    Oh, e sia chiaro che qui 'un si fa richieste, 'un siamo mica alla serata di' liscio alla festa dell'unità!
    Qui si segue il programma!
    E ringraziat'iddio che per ora 'un v'ho dato compiti a casa.

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  7. molto istruttivo
    e pure aerobico, per merito di Gianni che fugge

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  8. Sono finiti i tempi in cui a scuola vivevo di rendita e capivo tutto al volo.
    Prevedo un anno scolastico di prove di lingua fra i denti davanti a uno specchio col vetril sempre a portata di mano.
    (Però adesso ho capito, eh).

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