giovedì 20 settembre 2012

E poi dicono male di Google Translator

La Perla, come forse avrete intuito, ha una certa passione per la cucina con una particolare predilezione per lievitazionismi e affini e infatti, oltre a Rossella sul bancone e Dorisdei nel frigo, ha una discreta collezione di libri sull'argomento.

La Perla ha studiato l'inglese per una decina d'anni, come lo si studia nella scuola italiana: questo vuol dire che è capace di chiedere o dare un'informazione stradale e che riesce a sostenere una conversazione diciamo basic ma non è assolutamente in grado di leggere un libro in lingua originale, come fa qualcuno di sua conoscenza, né tantomeno di tradurlo in italiano, come fa qualcun’altra sempre di sua conoscenza.

Però ieri sera, leggendo l’ultimo arrivato nella collezione di cui al primo paragrafo, dall’icastico titolo Pane, scritto originariamente in inglese, le è venuta spontanea una domanda, anzi due, facciamo tre (e vediamo chi riconosce la citazione).
Cara Maria Barbara Piccioli che hai tradotto il libro in italiano, perché cinnamon me lo traduci con cinnamomo, quando cannella è più immediatamente comprensibile, oltre che più preciso?
Perché a proposito degli impasti traduci “fate fermentare per due ore” quando in italiano si dice lievitare (è il mosto che fermenta, semmai)?
E soprattutto, perché tutte le volte che viene citato il pane di qualche giorno prima me lo chiami stantio? Ma via, Maria Barbara!
A parte il fatto che mi pare più corretto chiamarlo raffermo, stai attenta che ora ti svelo un piccolo segreto: quello che stai traducendo è un libro di ricette, no? E allora sappi che a leggere “pane stantio“ fra gli ingredienti ti passa subito la voglia di farla, quella ricetta.


11 commenti:

  1. Anni fa avevo letto un brano in cui uno usava "tenere" attenzioni nei confronti di altra persona.
    La frase non centrava molto nel contesto (l'altra persona stava appesa al trave di un fienile e 4 o 5 righe dopo entra in scena una sega elettrica, se non ricordo male) così sono andato a controllare l'ipotesi che mi era venuta in mente.
    L'autore aveva usato "morbid", "morboso".

    YOUUUUU, my pallid mooooon,
    che brilling in the skaaaaaaaiiiii!

    BBX

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  2. Il pane stantìo, ma come si fa? Forse qualcun'altra di nostra conoscenza ci potrebbe spiegare certi meccanismi editoriali, ma a volte vengono seri dubbi originalità degli scritti, sembra che vengano tradotti e passati via via da un autore all'altro. Tipo che anni fa provai a leggere qualcosa di Faletti che pareva essere il fenomeno del momento. Solo che l'impressione era che fosse una traduzione mal fatta di qualcosa originariamente anglofono, c'erano modi di dire e similitudini palesemente tradotti alla lettera dall'inglese. Mi ruppi le scatole dopo du' hapitoli.
    (z.)

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  3. Cioè. Ho le lacrime agli occhi come quando l'orfanello reincontra la famigliuola e si sente sempre più a casa.
    Perla: ummadò, "stantio" non si può sentire! "Che si mangia stasera?" "C'ho una bella ricettina col pane stantio" "Okay, ordino cinese"...

    Bib: ahahahahah you my pallid moon ahahahah quanti ricordi :-DDD
    (comunque vedo ogni settimana che "morbid" miete vittime come la Signora con la Falce, eh. E un altro notevole è "consistent". E "obvious". E...)

    Ze': aaaahhhh grazie di averlo nominato!!! Che io sta storia di faletti ce l'ho qua da due anni! Da quando lessi di una traduttrice che, in una lettera che a me era sembrata molto gentile, anzi, proprio carina, gli chiese come mai preferiva scrivere "stiamo girando intorno al cespuglio" anziché "stiamo menando il can per l'aia", e lui anziché dirle, chessò, "perché sono un provinciale esaltato che per far vedere che è diventato cosmopolita ha iniziato senza alcun buon motivo a ricalcare i modi di dire anglosassoni direttamente in italiano", le ha risposto "io faccio quello che mi pare e lei è solo una pennivendola invidiosa". Da allora ho smesso di dire che Zeus somiglia a Faletti e mi sono limitata a dire che somiglia a Peter Gabriel. :-P

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  4. Uuuuhh lo sapevo che avrei alzato un polverone con questo post, in questa combriccola di Luciani Satta!
    Per davvero, le traduzioni superficiali mi danno un fastidio, ma un fastidio... e ribadisco che ho una conoscenza scolastica dell'inglese ma discreta dell'italiano. Che a me già mi vengon le bolle a leggere "ho speso il mio tempo girando per la città", figuriamoci col cinnamomo.
    Ah, che poi ho citato solo le cose più eclatanti, ma c'erano altre perle, più tecniche. Di base direi che se devi tradurre un libro di ricette devi avere un minimo di conoscenza specifica dell'argomento. E comunque per non scrivere "pane stantio" basta il normale buonsenso.

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  5. chi traduce Faletti ha tutta la mia comprensione
    già leggerlo è abbastanza sgradevole

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  6. "Sospensione di' ricreativo, principia a avviare i' curturale!"

    Eh Rita, sapessi che casino tra noi motardi con "oil" "petrol" "gas"...

    Non vorrei sbagliare, ma mi pare che smisi di leggere Faletti dopo un "non è la mia tazza di tè".

    Perla, sai che il Satta lo conoscevo? Giulio, il figlio, lavorava allo zoo con me e siccome suonava e aveva un ministudio di registrazione in casa ci andavo spesso. Ora ha un negozio di cibi biologici, siamo andati giorni fa sul greto dell'Arno a fare un giro in bici.
    (p.g.)


    (PS: mi fa schiantare che per postare un commento qui devo dimostrare di non essere Terminator, hihihi)

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  7. La rubrica del Satta era l'unica cosa che leggevo su La Nazione. Ho anche un vecchio libro suo, "Bada come parli (e come scrivi)"; chissà se se ne trovano altri.
    (diobono, fatti un utente, così non devi scrivere il codice tutte le volte e poi puoi diventare membro di un sacco di blog...)

    Per quanto riguarda Faletti, mi ricordo di essere arrivata con fatica alla fine di Io uccido, visto che aveva almeno cento pagine di troppo, e dopo quello non ci siamo più frequentati.

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    1. Perla mica è vero che basta averci il nome utente, a me le due paroline da scrivere le domanda lo stesso, vero che se mi importasse così poco di farti sapere la mia da non voler scrivere due parole... farei prima a non scrivere del tutto.

      :-D

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  8. Faletti?
    Tempo fa volevo scrivergli due righe su uno dei suoi libri che avevo appena letto, in cui scrive un'immane stron***a sull'epilessia, del tipo che la trama di una puntata di criminal minds era più accurata*, ma mi sono trattenuta visto il garbo e la cortesia con cui accoglie le critiche.

    *Ed anche lì a stron... stanno messi bene!

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  9. sapevo che le invettive contro Faletti ti avrebbero attirata, rabb-it! Anche perché, svelo alle masse, la faccenda dello sbotto assurdo contro la traduttrice proprio la Rabb-it me la segnalò. :-)

    (A me fa ridere quando ti chiedono di compilare il campo "Nome - URL": "RITAAAAAAAAA!!!") (oddio che cazzata, rido da sola!)

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    1. Oh... ero stata io?
      Manco me lo ricordavo.
      Inizio a perdere colpi.
      eh... oramai sto negli anta!
      ;-)

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