martedì 1 maggio 2012

Occhio eh!

Le sarde, voglio dire.
Chi le aveva mai maneggiate.
Però le hai mangiate fuori e t'è presa l'idea, così le compri e te le porti a casa.
Poi apri l'involto e son tutte lì che ti guardano con quegli occhini come a dirti "sicura che vuoi prenderci in mano e levarci la testa e sfilarci le budelline e aprirci in due e staccarci la lisca? siamo morte, siamo diacce e anche un po' sguisciolose"
Ora, non è che siano proprio espressive come il gatto di Shreck ma un certo disagio te lo mettono.
Poi il lampo di genio: trenta secondi di training autogeno ripetendo in loop "diobono, peggio che pulire i fegatini non sarà".
Una volta superata la fase splatter è tutta discesa, basta imbottirle di pangrattato, uvetta e pinoli, docciarle con olio e limone e schiaffarle in forno.
L'importante è nascondere le teste con gli occhini in un sacchetto di plastica chiuso bene, che non vi vedano mentre godete.